«[Figlio dell'uomo] Porgi l'orecchio e ascolta le parole di KGB
e applica la tua mente alla SUA istruzione
» Pv. 22,17

Qui si straparla di vari argomenti:
1. Il genere dei pezzi è segnalato da varie immagini, vedi Legenda
2. Per contattarmi e istruzioni per i nuovi lettori (occasionali e non) qui
3. L'ultimo corto è questo
4. Molti articoli di questo blog fanno riferimento a definizioni e concetti che ho enunciato nella mia Epitome gratuitamente scaricabile QUI. Tali riferimenti sono identificati da una “E” fra parentesi quadre e uno o più capitoli. Per esempio: ([E] 5.1 e 5.4)

martedì 23 aprile 2024

14. Un bavaglio saporito

14. Un bavaglio saporito

Premetto subito che questa puntata è uno di quei famosi gradini che non tutti i lettori di questo romanzo vorranno salire. Come spiegai a suo tempo ho cercato di dare al romanzo una sorta di crescendo perverso che non tutti, sebbene sia un'opera di fantasia paradossale, saranno disposti a seguire: semplicemente non lo troveranno divertente nè tantomeno erotico. Che dire? Sì, fate bene a non proseguire oltre la lettura: questo racconto vuole solo divertire e non ha nulla di più profondo da insegnare o da dire quindi, se vi accorgete che non vi piace più, fate bene a interromperne immediatamente la lettura.

Comunque passando alla trama....

La scena continua in casa Buzzurro e si svela l'identità del personaggio che piomba improvvisamente nella camera di Baccabriciola. A dire il vero ci sono anche un paio di salti alla sala riunioni dello SHITS ma sono troppo brevi per farci dei pezzi appositi...

Se qualcuno avesse avuto dubbi sulla natura del rapporto fra Baccabriciola e il suo confessore, del resto i pensieri della ragazza sembrano alquanto confusi anche riguardo il sacerdote e il suo ruolo di guida, qui vengono sciolti.

Il salto nella sala riunione dello SHITS mi pare piuttosto divertente. Carino il riferimento ai vaccini (dovrebbe essere il secondo e di sicuro non è l'ultimo). Non anticipo niente per non sciupare le battute: diciamo solo che il colonnello crede a vampiri e lupi mannari mentre i no-vax no...

Mi chiedo se si capisca il riferimento sall'acqua santa usata da don Luke per purificare Baccabriciola.

Il finale incorpora il famoso gradino di cui ho scritto nella premessa: si mostrano poi altre caratteristiche di Strabuccinator T-799+ che non erano forse state sufficientemente approfondite: in particolare Strabuccinator non è solo una fabbrica ambulante di droghe chimiche ma è anche resistente alle ferite e fortissimo!

lunedì 22 aprile 2024

Il QG

In questo commento del solito UUiC si accenna a una "cultura" elitaria i cui depositari si considerano moralmente superiori al resto della popolazione.

Nella mia Epitome ho un capitolo dove ipotizzo la possibile esistenza di un'oligarchia globale che influenzi pesantemente i governi occidentali: in uno dei sottocapitoli ([E] 23.5, "Obiettivi, volontà e capacità") ne desumo alcune ipotetiche caratteristiche. La mia conclusione è che i membri di tale oligarchia sopravvalutino le proprie capacità ovvero che si considerino molto più intelligenti e capaci di quanto in realtà non siano. Che nascondino poi la loro arroganza e avidità dietro il facile paravento del sapere cosa sia meglio per l'umanità e, di conseguenza, guidandola paternalisticamente, talvolta con le buone e sempre più spesso con le cattive, verso comportamenti o strutture sociali che ritengono migliori.
In verità credo che UUiC avesse in mente un gruppo sociale diverso nel suo commento: non (o non solo) i pochissimi che nella mia ipotesi controllano il mondo occidentale ma tutta quell'ampia fascia sociale, forse maggioritaria, che è da questi condizionata e acquiesciente. Non importa: l'importante è aver notato il senso di superiorità.

Ieri nel pezzo Buone persone, cattive leggi ho presentato un'intervista a un ex giornalista, ora attivista, australiano. Nella seconda parte del video accenna al fatto che secondo lui i potenti del mondo non hanno cospirato insieme ma, per varie ragioni, hanno avuto dei comportamenti analoghi: la loro caratteristica comune è quella di sentirsi superiori al resto della popolazione e di sapere quindi, meglio dei propri simili, cosa sia il bene per l'umanità. Agiscono male credendo, o illudendosi, di realizzare un bene superiore.
Un'altra variante della solita zolfa.

Ecco un frammento del sottocapitolo [E] 23.5:
"Le capacità: trovo la teoria della stupidità di Cipolla molto verosimile e, in particolare, sospetto che l’intelligenza media dei membri dell’oligarchia globale, a parte pochi elementi, sarebbe sostanzialmente nella media o poco più. Temo quindi che queste persone sopravvaluterebbero fortemente le proprie capacità e che non si renderebbero conto di essere vittima della miopia data dalla loro ricchezza. Anzi il denaro di cui abbondano gli farebbe probabilmente credere di essere migliori, e non semplicemente più fortunati, di chi ha solo le briciole.
Questo farebbe sì che le loro eventuali decisioni, anche se fossero in buona fede e magari ispirate da un paternalistico desiderio di “guidare” l’umanità, difficilmente sarebbero particolarmente buone. Non solo quindi le loro decisioni su come influenzare la società sarebbero illegittime e immorali ma, molto probabilmente, pure sbagliate e non in grado di raggiungere gli scopi prefissi."

Riassumiamo:
KGB: fascia di popolazione stretta, coordinata, con hybris.
Australiano: fascia di popolazione stretta, non coordinata, con hybris.
UUiC: fascia di popolazione larga, con hybris.

Ma a cosa è dovuto questo hybris? Cosa determina la loro sensazione di superiorità? Sì, sicuramente la ricchezza dell'oligarchia ne potrebbe offuscare l'obiettività: per essi diviene facile confondere la fortuna col merito. Ma non credo che questo spieghi tutto.
Ecco che qui entra in gioco quello che ho chiamato il QG, ovvero il "Quoziente Geopolitico"! Il nome è decisamente improvvisato e, probabilmente, non completamente corretto: quello che intendo con QG è la comprensione di "come va il mondo". Chi comanda veramente, come funziona la politica, quali sono gli interessi in gioco, le tendenze sociali, chi spinge verso cosa e perché etc.
Conoscenze condivise dall'ipotetica oligarchia, che io nella mia terminologia chiamerei epomiti locali ([E] 6.3), che le danno una comprensione del mondo molto diversa da quella dell'uomo comune che, al contrario di questi, vive nella sicurezza di multiple illusioni o miti: la democrazia, il potere del popolo, il governo che fa gli interessi della popolazione, talvolta nazionalismo, fanatismo religioso e non, il cui scopo è quello di offuscare l'obiettività e la razionalità della gente comune.

Questi epomiti locali, combinati con altri elementi (come la ricchezza, le esperienze educative comuni), possono essere sufficientemente forti per dare al gruppo una propria identità. Possono cioè diventare dei tautomiti ([E] 3.1) che sono lo scheletro su cui sarebbe costruita la microsocietà ([E] 22.1 e 23.6) dell'oligarchia globale.

Se consideriamo infatti questo ipotetico QG vediamo che l'intelligenza e l'istruzione sono fondamentalmente irrilevanti e che sell'uomo comune ha un QG di 100 allora il membro dell'oligarchia globale avrebbe un 200 o 300: ecco quindi perché, considerandosi inconsapevolmente col metro del QG, i membri dell'oligarchia si sentirebbero così superiori all'uomo comune.

Conclusione: PUBBLICITA' La semplice lettura della mia Epitome porta il QG ha i massimi livelli possibili!

domenica 21 aprile 2024

Buone persone, cattive leggi

Come al solito avrei da scrivere su diversi argomenti:
1. Jung e Strabuccinator: una strana relazione che solo io, probabilmento, vi vedo.
2. Un aggiornamento su Rawls: sto andando avanti ma...
3. Sono quasi di un capitolo in ritardo su Hobsbawm: non particolarmente interessante ma comunque valido.
4. Libri minori, per esempio, "Gods of Pagania"... magari ci scriverò un corto se ne avrò voglia.

Invece oggi voglio scrivereun pezzo impegnativo e relativamente faticoso: voglio commentare dettagliatamente un video che avevo iniziato a vedere pochi giorni fa. Lo ascoltavo mentre facevo altro, senza troppe aspettative, ma poi mi sono accorto che era invece molto interessante. Siccome si parla anche di concetti che non conosco penso che mi sarà utile scriverne per riuscire a memorizzarli e farli miei.

Il video in questione è: Good people
E' un'intervista del Dr. Campbell a un tizio australiano che non avevo mai visto prima: l'aspetto palestrato non mi ispirava molto ma, come detto, ascoltandolo ho rapidamente cambiato opinione.

Il tizio ha scritto un libro intitolato "Good people break bad laws": la premessa mi attira molto. Siamo infatti tutti d'accordo nel giudicare meritevole, se non eroico, che durante la seconda guerra mondiale non rispettava le leggi discriminatorie; in generale chi, insomma, non si lasciò trasportare dalla follia del proprio tempo contrariamente alla maggioranza coeva. E' un caso del paradosso dell'epoca ([E] 6): è facile giudicare il passato dalla prospettiva del presente ma ci riesce quasi impossibile distaccarci sufficientemente dal presente per riuscire a giudicarlo oggettivamente.
L'autore presenta quindi dei criteri utili a stabilire se e quando sia giusto infrangere delle leggi ritenute errate. Inutile dire che il suo approccio ricorda molto quello di Rawls sullo stesso argomento (v. Disobbedienza civile) ma va al concreto ed è decisamente pratico.
Come riconoscere una legge cattiva:
1. Verifica utilitaristica.
E
2. Verifica dei principi.
Entrambe devono essere verificate affincé sia moralmente corretto infrangere tale legge.
Il punto 1 equivale a chiedersi: "Obbedire a tale legge è più dannoso che disobbedirgli?"
Il punto 2 equivale a chiedersi: "Il governo aveva l'autorità per imporre tale legge?"

Il punto 1, nonostante la sua vaghezza e indeterminazione, è comunque piuttosto chiaro nel suo senso generico: l'utilitarismo ricerca il massimo bene per il maggior numero di persone, se una legge non raggiunge tale scopo allora è sbagliata dal punto di vista utilitaristico.
Il punto 2 è invece più interessante. Un governo non è libero di fare quello che vuole: le sue leggi devono rispettare la costituzione. Ma più in generale devono, o meglio dovrbbero, rispettare la legge naturale. Il governo politico, qualunque sia la sua forma, deve rendere conto alla popolazione delle proprie decisioni. Vari meccanismi dovrebbero garantirlo ma nel mondo moderno (come anch'io insisto nella mia Epitome) si osserva che sempre più spesso questi falliscono.
L'autore, che evidentemente non è un filosofo (verificherò) molto formale, afferma quindi che ci deve essere un punto oltre il quale il potere politico non può andare e, se lo fa, il cittadino ha non il diritto ma il dovere di disobbedire.
Questo confine lo pone quando il governo non ha motivi valdi e certi che giustifichino l'imposizione di una certa legge: molto più elegantemente Rawls affermava che i motivi per limitare le libertà personali devono essere certi e non ipotesi. Ma il concetto mi pare sia lo stesso.

L'autore racconta poi la sua esperienza in Australia dove si oppose alla quarantena quando divenne chiaro che sia il punto 1 che il 2 non erano soddisfatti. Oltretutto va ricordato che all'epoca della quarantena durissima in Australia non si erano ancora registrati casi di COVID-19!

In Australia, ma mi pare che lo stesso si sia verificato nel resto dell'occidente, vi fu un conflitto fra gli esperti del governo e gli esperti indipendenti (spesso proprio per questo censurati). Per l'autore proprio l'essere esperti del governo indica che devono aver superato un'approvazione politica che, almeno in parte, li rende subordinata agli interessi (politici) che rappresentano. Gli interessi di un politico sono quelli di ottenere sempre maggior visibilità e credibilità presso gli elettori: e a questo scopo ultimo gli esperti del governo si devono piegare.

Fin qui niente di straordinariamente nuovo ma per spiegare il rapporto fra esperti e politici l'autore introduce un concetto molto interessante: il "riflesso del fare qualcosa" che, credo, prima o poi e non so in quale forma finirà nella mie Epitome!
Quando si presenta un problema riconosciuto dai media e dall'opinione pubblica al politico conviene sempre intervenire facendo qualcosa, al contrario aspettare l'evolvere della situazione può essere politicamente pericoloso.
Vediamo perché: se il politico interviene e poi il problema non era realmente tale potrà dire che è stato così grazie al suo intervento; se invece il problema si rivela essere serio allora potrà dire che sarebbe stato ancora peggio se non fosse intervenuto. Al contrario se il politico decide di aspettare e il problema si sgonfia da solo nessuno gli darà il merito di non aver preso decisioni affrettate; ancora peggio se il problema si dimostra essere davvero grave visto che potrebbe segnare la fine del politico che non ha fatto niente per prevenire il disastro.
In altre parole se il politico si attiva per risolvere un problema ci sarà sempre una narrativa, indipendentemente dalla bontà delle sue decisioni, che o lo scagiona o addirittura lo premia.
Ecco, in questo contesto, il ruolo degli esperti del governo è quello di corroborare la narrativa secondo la quale le decisioni prese dal politico sono state le migliori possibili: se vi è stato un disastro queste avranno evitato un disastro maggiori e, se tutto si è risolto bene allora è stato merito del politico.
Questo è il compito degli esperti e, per raggiungerlo, piegheranno risultati scientifici e zittiranno chi la pensa diversamente.

E questi sono i primi 19 minuti del video: più o meno dove ero arrivato pochi giorni fa!
Siccome ho già scritto abbastanza mi interrompo qui ma voglio scoprire cosa aggiunge nella rimanente ora buona di intervista!

Conclusione: Quando? Bo... con il portatile mi trovo malissimo a scrivere e, come se non bastasse, avrei da scrivre su tanti altri argomenti, Probabilmente concluderò l'ascolto facendo altro e giudicherò così se vale la pena scriverci sopra un altro pezzo.

venerdì 19 aprile 2024

Sovrappopolazione e dittatura

Allora avrei da scriverse su 4 argomenti:
1. Contro contro attacco israeliano.
2. Video ITALIANO su ideologia woke
3. Ritorno al Mondo nuovo
4. Scacchi

Su 1 avrei da dire proprio: mi aspettavo di più, magari questa è solo una finta, forse gli USA hanno rifiutato effettivamente l'aiuto e Tel Aviv pensava comunque di colpire qualcosa con i propri droni, onestamente non saprei dire.... Speriamo comunque che non ci siano nuovi attacchi né da parte israeliana né iraniana...
Su 4 avrei da scrivere un pezzo leggero divertente ma lo rimanderò.
Il video italiano, su cui di solito ho pregiudizi di provincialità, presentava effettivamente un paio di concetti interessanti: ma per scrivere un pezzo per bene dovrei riguardarlo e adesso non ne ho voglia.

Rimane quindi il punto 3. Ho finito di leggere "Il mondo nuovo" di Aldous Huxley (scritto nel 1931) ma nello stesso volume è presente anche una specie di saggio, intitolato "Ritorno al mondo nuovo" (1959), in cui lo stesso autore mette nero su bianco le sue previsioni per il futuro rispetto anche a cosa aveva scritto nel 1931 e a "1984" di Orwell del 1949.

Della differenza fra le distopie "Il mondo nuovo" e "1984" ho già scritto in Un libro nuovo ma qual è il giudizio di Huxley a un quarto di secolo di distanza dalla sua opera?

Il giudizio di Huxley è negativo: ambientava il "Mondo nuovo" a circa 6-7 secoli dal XX secolo ma già nel 1959 si rese conto che la distopia era molto più vicina.

Tende a liquidare "1984" perché ispirato allo stalinismo (e Stalin, mi pare, morì nel 1953 con conseguente "rilassamento" della dittatura sovietica). Soprattutto per Huxly la repressione è meno efficiente rispetto alla persuasione. Persuasione intesa come manipolazione della popolazione affincé segua ledirettive de potere.
Huxley non aveva compreso che Orwell aveva intuito meglio di lui gli effetti dei progressi tecnologici e, in particolare, le possibilità di una sorveglianza continua.

Nella realtà, secondo me, ci stiamo indirizzando verso una dittatura che ha elementi di entrambe le distopie.
La forza di persuasione dei media è usata per manipolare la maggiornza della popolazione a essere, se non favorevole, almeno acquiesciente verso le decisioni del potere. Contemporaneament si ha anche il potere di sorveglianza dato dalla tecnolagia e dal controllo continuo di quello che viene fatto/sctritto sui nostri calcolatori e telefonini. Accoppiando queste possibilità alle capacita delle intelligenze artificali è facile prevederne il potenziale repressivo.

Scrive Huxley: "Certo in Occidente gli uomini e le donne, singolarmente, godono di una vasta dose di libertà. Ma anche nei paesi a tradizione di governo democratico, la libertà, e persino il desiderio di essa, paiono in declino." (*1)
Colpisce l'accenno al declino del desiderio di libertà. Credo che il mio Catone (l'Anonimo che non perde occasione di criticare molto sonoramente alcuni miei pezzi) abbia ragione: occorre istruire alla libertà, altrimenti essa non è apprezzata e la si inizia a desiderare solo quando è scomparsa. E' il pericolo, molto umano, di dare per scontato ciò che si ha: per esempio la salute o la giovinezza.

"Frattanto forze impersonmali, da noi incontrollabili, paiono spingerci tutti nella direzione dell'incubo del Mondo nuovo: una spinta impersonale che i rappresentanti delle organizzazioni politiche e commerciali consapevolmente accelerano. Esse hanno perfezionato nuove tecniche per manipolare, nell'interesse di una minoranza, i pensieri e i sentimenti delle masse." (*2)
C'è da aggiungere qualcosa?

Secondo Huxley il motivo di questa improvvisa accelerazione verso il controllo e la manipolazione sociale è un effetto indiretto della sovrappopolazione. Nel 1959 la popolazione mondiale è di circa 2 miliardi ma l'autore la prevede, abbastanza accuratamente, a circa 5 miliardi in poco meno di 50 anni. L'esplosione della popolazione porta con sé povertà, questo costringe il potere a divenire più autoritario per imporre la pace sociale e, contemporaneamente, l'eccesso di potere accende la brama di sempre maggior potere. Questo è, in breve, per Huxley il circolo vizioso che porterà alla dittatura.
Come sapete io la penso un po' diversamente o, meglio, ragionandoci a oltre 50 anni di distanza ho in mente una prospettiva più ampia...

Il capitolo termina con questa ammonizione: "Ma la libertà, come tutti sappiamo, non fiorisce in un paese che sta sempre sul piede di guerra, o che si prepara a combattere. Una crisi permanente giustifica il controllo su tutto e su tutti, da parte del governo centrale." (*3)
Vero, verissimo: l'abbiamo osservato durante la gestione scellerata della pandemia e, temo, lo vedremo sotto la guida dei guerrafondai della UE che ci hanno avvisato che "dobbiamo prepararci alla guerra" (che tanto loro non combatteranno ma da cui si arricchiranno).
Niente di nuovo poi: per esempio Thomas Paine: "La necessità immediata rende facili molte decisioni che però, se prolungate nel tempo, degenererebbero in oppressione. La convenienza e il diritto sono cose differenti."

Conclusione: credo che questi capitoli finali saranno molto interessanti. Già mi sono appuntato molte potenziali epigrafi!

Nota (*1): tratto da "Il mondo nuovo" di Aldous Huxley, (E.) Mondadori, 2023, trad. Lorenzo Gigli e Luciano Bianciardi, pag. 252.
Nota (*2): ibidem pag. 254.
Nota (*3): ibidem pag. 261.